IL VINO IN OGLIASTRA

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La posizione geografica e le condizioni eco-pedologiche estremamente varie, rendono la Sardegna un luogo ideale per la crescita della vite sia selvatica che coltivata. La vite coltivata (Vitis vinifera sativa) si sarebbe originata dalla vite selvatica (Vitis vinifera sylvestris) che cresce spontanea nei corsi d'acqua dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
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Che il ruolo dell'isola nella diffusione della coltura della vite sia stato e sia tuttora in gran parte ignorato, e sottostimato, è dimostrato anche dal fatto che quelle che chiameremo, per comodità, ipotesi classiche, non sono supportata da documenti di nessun tipo e sono state fatte diversi secoli dopo, quindi non da testimoni oculari.
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Fino a qualche decennio fa, era opinione comune che l'arrivo in Sardegna per la prima volta del vino, fosse da far risalire alle fasi iniziali della colonizzazione fenicia (IX – VIII sec. a.C.), e che la vitivinicoltura, risalisse alla successiva dominazione cartaginese (VI sec. a.C.), e romana poi (III sec. a.C.). Numerose campagne di scavo, hanno consentito di spostare alla fine dell'Età del Bronzo Medio (XV sec. a.C.), inizi dell'Età del Bronzo Recente (XIV sec. a.C.), la certezza della presenza in Sardegna della vite e del vino.
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